Think…UP!
Il futuro riparte da noi
“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato... (leggi tutto...)
Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece di ciò dobbiamo lavorare duro. Terminiamo definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla”. (A. Einstein, 1955)
Sono le parole scritte da Albert Einstein nel 1955 e con le quali, quasi in tono provocatorio, mi rivolgo a voi cari amici, colleghi, giovani professionisti, freelance, imprenditori e… chiunque abbia voglia di leggere. Sento il bisogno condividere i miei pensieri con una generazione “pigra” che, talvolta, ha solo bisogno di input e di stimoli per far esplodere il proprio potenziale di idee, alla stregua di un’attività vulcanica rimasta inattiva per troppo tempo.
Le mie ultime esperienze, accademiche e professionali, mi hanno posto davanti diverse domande alle quali, ogni giorno, cerco di rispondere attraverso il sapere, la conoscenza e la ricerca continua di conferme sulla validità della scelta fatta. Ma quale scelta? La più difficile, a parer mio. Un po’ per l’amore che ho per questa terra, strattonata e bistrattata, ma dalla quale è impossibile separarsi poiché siciliani lo si è nell’animo, un po’ perché è arrivato il momento di mettersi in gioco e di aprirsi a nuove sfide, un po’ perché non voglio darla vinta a chi pensa che “qui nulla sia possibile”, ho deciso di sposare in pieno lo slogan “IO VOGLIO RESTARE”, aggiungendo “IO SPERO CHE VOI RESTIATE”. Vedo già un sorriso ironico in quanti pensano “che illusa!”, un sorriso tenero in coloro i quali pensano “che romantica!” e un sorriso orgoglioso in coloro i quali staranno pensando “ha ragione, lo vorrei anch’io”. E non è tanto a quest’ultimi che mi rivolgo, ai quali basterebbe una forte dose di incoraggiamento e di fiducia coniugata dalla visione di obiettivi afferrabili e raggiungibili,
quanto a coloro i quali hanno perso la fiducia e la speranza e, quasi con una definitiva rassegnazione, scappano là dove tutto è possibile (studiare, lavorare, vivere e divertirsi). Ma quel “là” non è più l’America dei nostri nonni, quel “là” non è la panacea dei nostri mali, quel “là” non è il Paese dei Balocchi delle nostre favole da bambini… Quel “là” è semplicemente il luogo dove le opportunità sono, indubbiamente, elevate all’ennesima potenza (rispetto al “qui”), dove bisogna solo scegliere cosa fare e come gestire il proprio tempo libero, dove i professori universitari non ti vedono come un numero ma per quello che sei (una persona). E ti sembra poco? No, assolutamente. Ma proprio perché quel “là” non è qua, la nostra terra ha un potenziale enorme e diventa terreno fertile per poter realizzare quello che vorremmo e che non abbiamo. A questo punto, forse, vi aspettate una risposta. Beh, non sarò io a darla ma saremo NOI, unendo capacità, competenze, intelligenze, professionalità, idee, grinta e tenacia.
È indubbiamente difficile combattere lo scetticismo di alcuni e la prepotenza di altri, ma “la storia e l’economia ci insegnano che nella vita non si gioca mai a bocce ferme. Le bocce corrono, e in che direzione correranno dipenderà anche da voi” (M. Vitale, 1979). Anzi, da NOI! Ma è necessario che in questo tragitto si intervenga con quattro parole d’ordine, da scolpire come segni indelebili nella nostra mente: Creatività, Innovazione, Conoscenza e Relazioni. E si lancino le bocce con la giusta tecnica, fatta di Etica, Moralità e Libertà. Spero vivamente che possiate fare vostre tali considerazioni e che da questo spunto di riflessione si possano gettare le basi per la condivisione e la diffusione di una nuova filosofia per la libera costruzione del proprio futuro. È arrivato il momento di affrontare la sfida:
IL FUTURO RIPARTE DA NOI!!!
Grazie per la vostra attenzione,
Aderisci al progetto…
“ThinkUp – Il futuro riparte da noi”
La costruzione di una fitta rete di relazioni sociali e commerciali con il mondo esterno, insieme alla ricerca continua di nuove idee, possibilità applicative e risorse, consente di tenere sotto controllo i bisogni emergenti (creando e/o scoprendo nuove opportunità) e di riqualificare quelli esistenti.
Quello che voglio proporvi è, dunque, il primo passo per la creazione di un nuovo modello di lavoro freelance che si muove sul terreno della share knowledge e che consiste nella creazione di una community basata sull’unione delle competenze per il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi e sulla diffusione e la condivisione di una rete di saperi. Attraverso la sinergia di tutti coloro i quali aderiranno al progetto, è possibile ampliare la possibilità di lavorare a contatto con altri professionisti, stabilire collaborazioni e generare così nuove opportunità di lavoro. Tale iniziativa si inserisce, in realtà, in un progetto molto più ambizioso che credo possa trovare slancio in questa prima fase di realizzazione della community virtuale.
Poiché senza cultura non ci può essere cambiamento e sviluppo, mi piacerebbe contribuire a migliorare la qualità della vita e ad aumentare le potenzialità del contesto locale, attraverso l’organizzazione di iniziative ed attività per facilitare l’incontro tra professionisti e alimentare l’aggiornamento e il rinnovamento continuo delle proprie conoscenze, curiosità e voglia di sperimentare. Senza tralasciare la diffusione dell’innovazione e dell’imprenditorialità, dalle quali non si può prescindere per semplificare i processi e aumentare la produttività.
La community virtuale di share knowledge avrà, almeno nelle prime fasi di crescita e rodaggio, come suo quartier generale il social network Facebook, nel gruppo “Think..UP! Il futuro riparte da noi”. Sarà costituita come un gruppo chiuso al quale avranno accesso solo coloro ai quali sarà stata approvata la specifica richiesta di iscrizione, diventando così membro della community. Uno dei vincoli per essere ammessi al gruppo sarà quello di aver visitato la pagina Facebook di riferimento “Think…UP!!! Le idee che non ti aspetti” e aver cliccato “mi piace”. Essa costituisce il mezzo attraverso il quale diffondere la cultura d’impresa e dell’autoimprenditorialità, divulgando notizie su eventi, bandi, finanziamenti, nuove opportunità di sviluppo, strumenti innovativi e offrendo vari spunti di riflessione con il focus alla crescita e al cambiamento.
In una società più incerta e aperta alla competizione internazionale, la capacità di mappare le opportunità è fondamentale per rendere efficace la simbiosi cultura-sviluppo. È necessario, però, che vi sia un potenziale imprenditore che decida di sfruttarle.
È stato riconosciuto, attraverso lo studio congiunto dei fenomeni di imprenditorialità giovanile e dell’impatto sulla crescita di una eventuale maggiore istruzione della popolazione in età lavorativa, che istruzione e imprenditorialità sono due cardini fondamentali per rendere fattibile l’uscita del Paese dalla malattia della “bassa crescita”. Inoltre, l’imprenditorialità è riconosciuta come un importante fattore di innovazione, competitività e sviluppo economico, attraverso la nascita e lo sviluppo di nuove piccole imprese gestite da giovani imprenditori. Ma ecco sorgere un dubbio amletico: Imprenditori si nasce o si diventa?
Molte volte mi chiedono, “È possibile insegnare a qualcuno ad essere un imprenditore?” E��� un’ottima domanda. Solitamente chiedo a mia volta, “È possibile insegnare a qualcuno ad essere un artista?” La risposta che ricevo è “Ebbene si, si può insegnare l’uso del colore e le tecniche di composizione. Quindi s��, le capacità artistiche di una persona possono essere migliorate”. E poi chiedo, “Si può trasformare queste persone in Van Gogh, Rembrandt o Picasso?” la risposta è “No, c’è bisogno di abilità e creatività” (Brockhaus, 1993).
Non diventeremo tutti degli Henry Ford (Ford), dei Bill Gates (Microsoft), degli Steve Jobs (Apple), dei Mark Zuckerberg (Facebook) o dei Larry Page e Sergey Brin (Google), ma di certo ci si può impegnare nella ricerca delle opportunità di business che possono essere portate sul mercato con risultati importanti. Di sicuro se non si cercano, non si troveranno mai! E ricordate sempre un concetto, insegnatomi dal Prof. Riccardo Pietrabissa del Politecnico di Milano, molto sottile e che nasconde una grande verità: non siamo ingegneri, architetti, avvocati, commercialisti, designer, ecc.. Siamo prima di tutto persone, persone che valgono per le idee che esprimono e che sanno, anche, di ingegneria, architettura, economia, ecc�����!
Desidero solleticare la vostra curiosità fornendo dei suggerimenti su delle letture, articoli e link di approfondimento che potrebbero (e dovrebbero) farvi sognare un futuro diverso. PERCHÉ IL FUTURO RIPARTE DA NOI E DALLE IDEE CHE NON TI ASPETTI!
Letture consigliate
- DIPENDE DA TE�� - Un professore universitario che è riuscito a dare delle risposte a ragazzi, coniugando poesia e praticità, su come fare le scelte giuste e costruirsi una vita felice. Più di 2 milioni di copie vendute che insegnano che “quando cerchi di ottenere qualcosa, non è fondamentale possedere il talento e le capacità di farlo. L’essenziale è avere il coraggio di impegnarsi a cambiare la propria vita, senza arrendersi mai”.
- L’ITALIA S’È RIDESTA - Un viaggio nell’Italia della grande crisi che il giornalista Aldo Cazzullo ripercorre con fiducia ed ottimismo, nonostante le cattive abitudine e gli scandali, ricordando ai suoi lettori come “l’Italia abbia davanti a sé una grande occasione di ripresa e di sviluppo” . Ma come? Iniziando dalla cosa più importante: ricominciare a credere in noi stessi e nel nostro Paese.
- THE RAINFOREST Greg Horowitt e Victor Hwang si interrogona sui segreti della Silicon Valley, partendo da due interrogativi: Perché la Silicon Valley è da decenni la terra dell’innovazione, mentre Chicago fatica a costruirsi una reputazione di questo tipo? Eppure la cornice normativa è sostanzialmente la stessa, la libertà di circolazione di persone e capitali è garantita. Cos’è che fa la differenza? Gli autori propongono il modello della Rainforest, la “foresta pluviale”, che nonostante la sua struttura disordinata e confusionaria – anzi, proprio grazie ad essa – è l’ambiente ottimale per la nascita e la diffusione di nuove specie… Un libro tutto da scoprire!
- PASSAGGIO AL FUTURO - Nonostante le svariate piaghe bibliche italiane (il peso abnorme della malavita organizzata, la corruzione, le disuguaglianze del mercato del lavoro, le disfunzioni di giustizia e legalità, la mancanza di fiducia nella vita, il mostro della burocrazia, le ingiustizie del sistema fiscale, il dualismo perverso del Mezzogiorno, il debito pubblico), è necessario guardare avanti, “oltre la crisi, attraverso la crisi”, con decisione e coraggio, cercando di spremere da un'analisi approfondita e indipendente della stessa i suoi profondi insegnamenti.
- PADRE RICCO PADRE POVERO - In questo best-seller mondiale, Robert Kiyosaki ha affrontato e cambiato il modo in cui decine di milioni di persone nel mondo pensano al denaro. Diventare ricchi richiede la capacità di scindere le emozioni della paura e della brama da una valida decisione in materia di investimenti. Se riuscissimo a modificare il nostro atteggiamento riguardo al rischio e alla ricchezza, potremmo iniziare a pensare, ad agire e a vivere come fanno i ricchi.
- L’ITALIA CHE INNOVA - Giorgia Petrini, classe 1975, con la sua Italia che innova restituisce speranza e incoraggia i giovani ragazzi che vogliono scegliere la strada del fare impresa a non arrendersi mai. E lo fa raccontando esempi di giovani leader che con tenacia e spirito di iniziativa sono riusciti a confrontarsi con il mercato attraverso la loro buona idea.
- BUSINESS MODEL GENERATION - Con oltre 350.000 copie vendute, “Business Model Generation” si presenta più come un manuel operativo che come un libro di Management. Partendo dalla tesi di dottorato di Osterwalder, il libro detta i fondamenti del Business Model Canvas, uno strumento che ha appassionato imprenditori e consulenti di tutto il mondo e che, oggi, è entrato nei programmi di formazione universitaria e viene impartito nelle migliori business school del mondo, prime fra tutte Berkeley e Stanford University.